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MEDIAZIONE E ADR
Rapporti con il processo e prospettive futureÈ il titolo del Convegno che si è svolto il 21 aprile 2017 nell’Aula delle Conferenze di Palazzo Sarlo presso il Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia dell’Università Mediterranea, organizzato da Ismed con il patrocinio dell’Università, l’ordine degli Avvocati e l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Reggio Calabria.
Presenti il padrone di casa, Prof. Francesco Manganaro, che si adopera affinchè l’Università diventi centro di divulgazione culturale e l’Avv. Alberto Panuccio, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del foro reggino, che ha introdotto i lavori, con quello che non è stato un semplice saluto, ma piuttosto un focus circa l’attuale situazione della mediazione civile e commerciale in Italia.
Al convegno hanno partecipato con grande interesse più di 200 profesisonisti fra avvocati, mediatori e dottori commercialisti.

INTERVENTI:
«Mediazione: effettività del primo incontro e recenti novità normative»
 
Dopo i saluti iniziali, il Dott. Michele Ruvolo, Magistrato del Tribunale civile di Palermo e già referente per la formazione decentrata del Consiglio Superiore della Magistratura, ha analizzando la normativa vigente e presentato la giurisprudenza ormai orientata all’effettivo svolgimento del primo incontro, che non può esaurirsi in una mera attività informativa, ha altresì evidenziato la necessità della presenza personale e l'assistenza in mediazione dell'avvocato.Si è poi parlato di obblighi di comunicazione dell’avvocato, oneri del mediatore, sfratto e mediazione, opposizione a decreto ingiuntivo, domande riconvenzionali, riservatezza della mediazione e diritto alla prova.
L'intervento del Dott. Ruvolo ha dato vita ad un vivace dibattito con la platea di professionisti che hanno partecipato attivamente alla relazione e si è concluso con un’interessante disamina sull'importante novità legislativa introdotta con la Legge 24/2017 (c.d. Legge Gelli, entrata in vigore l’1 aprile 2017) che riformula la cornice applicativa sia della responsabilità penale sia di quella civile della struttura sanitaria nonché dell’esercente la professione sanitaria (artt. 6 e 7) e che introduce l’obbligatorio e preliminare espletamento, davanti al giudice competente, di una consulenza tecnica preventiva ai sensi dell'art. 696 bis c.p.c..
È stato anche analizzato il rapporto fra mediazione e Accertamento Tecnico Preventivo.
> Scarica la relazione
«Mediazione e Pubblica Amministrazione» 
È seguito l’intervento dell’Avv. Giuseppe Lombardo, esperto in materia di diritto processuale civile e docente presso la Scuola di Specializzazione per le professioni legali dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che ha illustrato la relazione fra Mediazione e Pubblica Amministrazione, specialmente nella fase introduttiva del contenzioso amministrativo.
Sovente il procedimento di mediazione riguarda una Pubblica Amministrazione, basti pensare a controversie in materia di risarcimento del danno da responsabilità medica o sanitaria o in ambito locativo e condominiale o la gestione di diritti reali, quali, ad esempio, la costituzione di servitù di passaggio o controversie in materia di usucapione.
Con la Circolare n.9/2012 il Dipartimento della Funzione pubblica chiarisce che l’intervento in un procedimento di mediazione da parte della P.A. è sempre possibile, indipendentemente dal fatto che esso sia di carattere obbligatorio o che sia delegato dal Giudice nell’ambito di un procedimento giudiziario pendente, che sia di carattere privatistico o pubblicistico.
L’Avv. Lombardo ha analizzato le difficoltà legate a due aspetti della partecipazione della P.A. alla mediazione: la sua struttura, che fatica ad adattarsi ad uno strumento informale e spesso gestito da enti privati e la necessità di munirsi di difesa tecnica per le Amministrazioni sottoposte al patrocinio obbligatorio ex lege della Avvocatura di Stato comportanti difficoltà operative ed organizzative.
Diversi sono stati gli interventi, anche in ordine ad altre forme di conciliazione, con alcuni professionisti presenti e con l’ufficio legale del Comune di Reggio Calabria che ha attivamente partecipato al convegno. 

«Deontologia Forense e ADR e i lavori della Commissione Lab@vvocatura giovane del CNF»
 
Ultimo, ma solo in ordine di tempo, l’intervento dell’Avv. Danilo Sarra, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria e referente del nostro foro, insieme all’Avv. Giovanna Crocè, della Rete Lab@avvocatura Giovane istituita presso il Consiglio Nazionale Forense.
L’Avv. Sarra ha illustrato le attività della commissione che in seno al Laboratorio, si occupa di mediazione e negoziazione analizzando alcune criticità connesse alla presenza dell’avvocato, per risolvere le quali il Laboratorio ha proposto la previsione dell’inserimento nei parametri forensi di una voce specifica relativa all’attività dell’avvocato che assiste la parte in mediazione, opportunamente adeguata al rilievo di detta attività, e la previsione del patrocinio a spese dello Stato anche per i procedimenti che si concludono nella fase stragiudiziale.
Ha poi raccontato della significativa esperienza con l'Ambasciatore americano John Phillips che, in una due giorni dedicata al dialogo tra Italia e Stati Uniti sulla riforma giudiziaria, in particolare sul tema della Alternative Dispute Resolution, ha parlato ad avvocati e giudici italiani, riuniti all’Ambasciata Americana di Roma.
Nel corso del suo intervento l'Ambasciatore Phillips ha ricordato come negli Stati Uniti l'adozione di pratiche di Alternative Dispute Resolution negli ultimi 40 anni abbiano contribuito a fare in modo che circa il 90% delle cause civili venga risolto prima di approdare in tribunale.
Negli Stati Uniti, le parti e gli avvocati concordano su un arbitro o su un mediatore, in genere un giudice in pensione molto rispettato o un avvocato particolarmente esperto in materia.
Sulla scorta dell’esperienza americana, l’Avv. Sarra ha poi parlato della figura dell’Avvocato mediatore di diritto e dell’Avvocato assistente delle parti in mediazione, sottolineandone gli aspetti deontologici. Il convegno, moderato dall'Avv. Maria Grazia Calipari, mediatore Ismed, ha fornito molti spunti di approfondimento che Ismed certamente riprenderà in prossimi eventi formativi dedicati agli Avvocati ed agli uffici legali dei diversi Enti che hanno mostrato particolare interesse.
Non poteva, d'altronde essere altrimenti, visto lo spessore del tavolo dei relatori, tutti profesisonisti di altissimo profilo, legati ad Ismed da un cordiale rapporto personale e professionale con la responsabile dell'organismo.
Ringraziamenti 
A nome della famiglia Ismed, del Responsabile scientifico, dei formatori, dei Responsabili delle sedi operative e dei Mediatori, ringrazio di cuore tutti i professionisti che hanno partecipato al Convegno.
Nel pensare questo evento formativo siamo stati incoraggiati dall’intervento al Parlamento Europeo durante la conferenza “Mediazione per la crescita” del sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri.
Il sottosegretario, in quest’occasione, ha evidenziato quanto la mediazione sia uno strumento estremamente competitivo per l'economia europea.
Nel suo intervento, Ferri sottolinea che “da tempo negli ordinamenti di civil law e di common law si fa sempre più ricorso a metodi di ADR ed in questo contesto si colloca il modello italiano di mediazione in materia civile e commerciale. Occorre più fiducia nella mediazione - dice Ferri - perché la via conciliativa tende ad attenuare ed, in alcuni casi, a comporre i conflitti. È necessario un cambio culturale che deve partire anche all’interno delle imprese e che presuppone una promozione dell’istituto per far comprendere al cittadino i reali vantaggi che ne derivano”.
Recentemente anche il Sottosegretario Gennaro Migliore ha confermato la volontà del legislatore di proseguire sulla via della conciliazione, ed alla luce dei lavori della commissione Alpa, ha auspicato un ulteriore provvedimento legislativo anche di tipo correttivo.
“Si tratta innanzitutto di modificare un approccio che è anche culturale, - ha detto Migliore - far passare quindi maggiormente il fatto che esistono delle risoluzioni alternative delle controversie le quali consentono non solo di alleggerire notevolmente il carico giudiziario dei tribunali, ma anche di andare in una direzione più europea in cui si incontrano interessi diversi ma che si vengono incontro in una accorta composizione”.
Non volevamo tediarvi con l’ennesima analisi dei fascicoli pendenti o con i tempi inevitabilmente lunghi della risposta di giustizia, l'evento intendeva piuttosto essere uno spazio di confronto per parlare in serenità e franchezza delle criticità e delle prospettive delle ADR, fuori da ogni retorica e scevri da vecchi pregiudizi per diffondere la cultura conciliativa partendo proprio dall’apporto indispensabile della classe forense.
Per noi che nella mediazione abbiamo speso tempo e competenze, questo convegno è stato l’occasione per creare sinergie e percorsi condivisi.
Finalmente gli strumenti ci sono: si tratta solo di renderli efficaci, insieme.
L'appuntamento è per il prossimo evento formativo.
Francesca Chirico
Responsabile Ismed
     
     
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